Giulio Romano a Copenaghen

La Galleria Nazionale Danese (Statens Museum for Kunst, o più comunemente SMK) è il maggiore museo d’arte della Danimarca, ospitato in un bellissimo complesso di edifici nel cuore di Copenaghen. E come molti musei d’arte del mondo ha, tra le altre, anche un’importante collezione di capolavori di grandi maestri italiani, quali ad esempio Filippino Lippi, Andrea Mantegna, Donato Bramante, Parmigianino, Tiziano, Federico Barocci, Gian Lorenzo Bernini, Francesco Guardi…
Come per la più parte dei grandi musei però molte più sono le opere in deposito di quelle esposte. E tra queste opere in deposito ci è capitato di imbatterci in un disegno attribuito a Giulio Romano.

Si tratta di una sanguigna su carta, un foglio di 176 x 283 mm, raffigurante quattro putti che appendono festoni ad una balaustra.
Il disegno fu acquistato dal collezionista danese per nascita e norvegese d’adozione Sophus Larpent in un’asta a Parigi nel 1874 ed entrò a far parte delle collezioni dello SMK solo nel 1930 come lascito testamentario dello stesso Larpent, registrato come tale nel 1913.
Benché in passato l’opera sia stata attribuita da qualcuno a Raffaello (sul foglio è annotato il nome Raffael), è ormai pressoché concorde l’attribuzione a Giulio Romano, nonostante che rimanga vaga la datazione; la scheda del museo dà il periodo compreso tra il 1514 e il 1546, vale a dire l’arco dell’intera carriera dell’artista.
A noi personalmente pare, per una mera questione iconografica, che si potrebbe restringere il campo al periodo 1515 – 1535, ossia da quando il Pippi è sui suoi primi cantieri romani con la scuola di Raffaello alla conclusione del cantiere di Palazzo Te a Mantova. Tuttavia non è nostra intenzione avventurarci in dispute accademiche.

Accanto al disegno dei quattro putti, sempre seguendo i cataloghi delle opere in deposito, ci siamo imbattuti nelle tracce di un’incisione di Diana Scultori (1547-1612), nota anche come Diana Mantovana, figlia d’arte, essendo suo padre l’incisore di corte Gonzaga Giovan Battista Scultori, e unica incisora donna attestata in quel periodo. L’incisione, che misura 280 x 402 mm ed è stata acquisita dallo SMK nel 1886, è tratta dal disegno di Giulio Romano raffigurante Latona che partorisce Apollo e Diana; disegno di proprietà del Louvre di Parigi e in questi giorni esposto al Palazzo Ducale di Mantova nell’ambito della mostra “Giulio Romano. Con nuova e stravagante maniera”.
La stampa a bulino dello SMK faceva probabilmente parte di una tiratura tra le cui copie si conta anche quella conservata nella Pinacoteca Repossi di Chiari, in provincia di Brescia; in tal modo potrebbe essere databile agli anni ‘60 del ‘500.

Insomma, se qualcuno pensava che Giulio Romano fosse un fenomeno solo mantovano, sappia che non è affatto così.


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