Il museo Francesco Gonzaga di Mantova ospita, tra i molti tesori, anche la più cospicua raccolta di dipinti di Giuseppe Bazzani (Mantova 1690 – 1769), considerato il principale pittore virgiliano del Settecento, che riuscì ad avere anche nomea internazionale.
Musicalmente parlando, il risultato conferma appieno l’ipotesi di un elemento grafico solo decorativo. Tuttavia, dal punto di vista della fruizione dell’opera, si tratta di un importante arricchimento che permette al visitatore di ascoltarla letteralmente suonare. Ed è per questo che, con la direzione del museo, abbiamo provveduto ad integrare la scheda della tela, consultabile direttamente da smart phone tramite codice QR, con la riproduzione audio dello spartito di Santa Cecilia.
Prenotazione di una visita al museo Francesco Gonzaga con guida turistica autorizzata.
Tra questi dipinti figura una “Santa Cecilia”, realizzata nel 1755 ca. per il collegio dei Professori di musica di Mantova e successivamente donata da questi alla chiesa di San Barnaba. La santa tiene nella mano sinistra, la destra per chi guarda, un cartiglio con una partitura musicale. Si tratta di un tetragramma e non di un pentagramma, vale a dire del rigo su cui si annotava la musica del canto gregoriano. Una scelta bizzarra in pieno Settecento, alla quale fanno da corollario la collocazione delle note soltanto sulle linee e il loro andamento quasi a zigzag. Tutti indizi che mostrano l’uso meramente estetico della notazione, quasi fosse un ricamo, e la scarsa perizia musicale del pittore.
Tuttavia, fingendo di non aver rilevato nulla di quanto sopra, recentemente abbiamo provato a far suonare il cartiglio. Abbiamo quindi trascritto fedelmente le note con Chant Master, una app per Android sviluppata apposta per la notazione del canto gregoriano, e generato un file midi, a cui abbiamo successivamente applicato una gradevole voce di organo.