La cucina mantovana, come buona parte delle cucine regionali italiane, è fondamentalmente di origine contadina e si basa sui prodotti di quell’economia: qui in primis pesce di acqua dolce e maiale, ma anche zucca e mais, vite e noci.
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I piatti oggi proposti nei locali non sono naturalmente quelli che si mangiavano tutti i giorni, piuttosto quelli delle feste, quando si poteva avere ad esempio accesso alla carne. Ragion per cui a chi visita Mantova di norma un piatto, primo o secondo che sia, è sufficiente per pranzare o cenare. E pure la scelta di questo piatto è parecchio difficile, poiché sono moltissime le tipicità per ogni portata. Tuttavia, per chi davvero volesse abbondare e togliersi lo sfizio di godersi un ipotetico “pranzo mantovano tradizionale”, proviamo ad illustrare un ristretto menù dei piatti più emblematici.
Si può aprire con una fettina di salame mantovano, la cui peculiarità principale sta nell’essere profumato con l’aglio, o con una fetta di polenta e gras pistà, vale a dire lardo battuto e insaporito con prezzemolo e aglio.
Passando al primo, la scelta più classica si pone tra gli inconfondibili tortelli di zucca conditi con burro e salvia, una perfetta armonia di dolce e salato, e il risotto alla pilota condito con pesto di carne di maiale.
Fra i secondi, la tipicità di carne da provare è certamente lo stracotto d’asino con polenta e sugo di verdure e vino rosso. Chi invece preferisse il pesce, non dovrebbe perdersi il luccio in salsa, lessato e condito con un trito di capperi, acciughe, peperoni e prezzemolo, e servito con la polenta abbrustolita.
Per pulirsi la bocca, come si dice a Mantova, si deve chiudere con qualche scaglia di grana padano o di parmigiano con la mostarda piccante di mele.
Per dessert non dovrebbe mancare la celeberrima sbrisolona, una torta secca e friabile a base di farina gialla e mandorle, accompagnata da una tazzina di zabaione. E, per chiudere con l’ammazza caffè, sarebbe quasi d’obbligo il nocino di San Giovanni.
Abbiamo scordato pane e vino? Be’, se proprio la tradizionale polenta non bastasse, tra le numerose varietà di pane non si può non assaggiare la schiacciatina, una sorta di focaccina friabile condita con strutto. Quanto al vino, Mantova è indubbiamente zona di lambrusco. Prosit!